
Taglio a disco vs taglio a cesoia: differenze nel taglio dei metalli
Esistono diversi tipi di taglio per i metalli, in quanto le esigenze variano a seconda del tipo di materiale, degli standard di precisione richiesti, dello spessore e dei costi.
Pertanto, le tecniche principali sono due: taglio a cesoia e taglio a disco. Oggi le mettiamo a confronto, analizzando le applicazioni, i vantaggi e i limiti di ciascuna.
Cos’è il taglio a cesoia e quando si usa
Il taglio a cesoia, noto anche come cesoiatura, è una tecnica di taglio dei materiali che si avvale di macchine dette cesoie. Si tratta di un processo meccanico, predisposto con l’intento di tagliare il materiale e suddividerlo in pezzi più piccoli.
Il meccanismo è concepito nell’ottica non solo di garantire un lavoro eccellente, ma anche la piena sicurezza degli operatori che lo eseguono.
Funzionamento del taglio a cesoia
Alla base del taglio a cesoia c’è l’impiego di due lame: una è fissa, l’altra è mobile.
L’azione è sinergica, a fronte di un posizionamento che favorisce il lavoro di entrambe. In questo assomiglia per certi versi a un oggetto quale le forbici. Pertanto, la lama fissa si trova nella parte inferiore, lungo la tasca del banco di lavoro, mentre quella mobile è ubicata nella zona superiore, sul pistone.
Altre componenti che entrano in gioco sono il cilindro pressore, il guardrail di sicurezza, il sistema di ritorno, il cancello mobile e il banco di lavoro.
Tipi di materiali lavorabili con cesoia
Esistono diversi tipi di cesoie, a seconda del materiale lavorato e del progetto specifico portato avanti.
Per quanto riguarda i materiali, quelli metallici più comunemente lavorati con questa tecnica sono: acciaio, rame, alluminio.
Il taglio a cesoia può essere utilizzato anche su materiali non metallici quali legno, alcuni composti plastici, carta e cartone.
Vantaggi e limiti del taglio a cesoia
Partiamo dai vantaggi:
- affidabilità e precisione: offre tagli rettilinei e puliti, a fronte di una distorsione ridotta ai minimi termini;
- rapidità del processo: ciò interessa soprattutto se a essere ridotte in pezzi più piccoli sono lastre di ampie dimensioni;
- spreco contenuto: questa tecnica è perciò anche ecologica.
E i limiti, invece? Si tratta soprattutto dei seguenti:
- questa soluzione non è indicata se lo spessore è maggiore;
- spesso non è sufficiente da sola: tende a richiedere ulteriori finiture per via della presenza di bave residue;
- è adatta per i tagli dritti, meno per quelli curvi.
Cos’è il taglio a disco e dove si impiega
Il taglio a disco è una tecnica utilizzata in moltissimi settori: automotive, aerospaziale, edile e diversi altri ancora. Ecco cosa c’è da sapere.
Tipologia di dischi e principi di taglio
Esistono diversi tipi di dischi, a seconda del tipo di lavoro e dello strumento su cui poi vengono montati.

Esempi di dischi da taglio per metalli
Le tipologie più comuni sono tre:
- dischi lamellari: sono adoperati principalmente per la sbavatura e la sanificazione dei manufatti metallici, in legno e in plastica;
- dischi abrasivi da taglio e da sbavo: vengono adoperati su diversi materiali tra cui ghisa, ferro, acciaio, alluminio, pietra, tegole e mattoni;
- dischi diamantati: sono quelli più performanti in assoluto. Si avvalgono dei grani di diamante e polveri metalliche non abrasive. Sono in grado di tagliare pressoché qualsiasi materiale.
Applicazioni tipiche del taglio a disco
Il taglio a disco viene adoperato principalmente per il taglio dei metalli (acciaio e alluminio su tutti) e dei materiali non metallici (come vetro e pietra).
Oltre che per la rimozione di parti in eccesso e ruggine, tale tecnica si presta anche per effettuare lavori di precisione.
Vantaggi e limiti del taglio a disco
Anche in questo caso cominciamo dai vantaggi. Si tratta soprattutto di quelli che seguono:
- questa tecnica è l’ideale per i lavori in cui è richiesta una spiccata precisione;
- è estremamente valida per la rimozione della ruggine;
- è versatile e offre standard elevati in termini di precisione;
- emerge anche per la capacità di non provocare danni alle parti circostanti.
I limiti, invece, più che la tecnica in sé riguardano l’uso del disco. Sono legati agli interventi di manutenzione, alla condizione di usura e alla necessità di avvalersi di un personale specializzato.
Taglio a cesoia vs taglio a disco: differenze a confronto
Mettiamoli dunque a confronto, taglio a disco e taglio a cesoia, entrambi ampiamente adoperati in ambito industriale. Analizziamo similitudini e differenze.
Precisione e finitura del taglio
Sotto questo punto di vista l’uso della cesoiatura assicura una finitura di per sé più grezza.
L’impiego dei dischi, invece, denota una maggiore precisione e cesellatura.
Tipi di materiali compatibili
La tecnica a disco è da considerarsi universale: è compatibile praticamente con qualsiasi materiale.
Quella a cesoia è sì duttile, ma non ama le superfici troppo fragili.
Spessori e geometrie supportate
Il taglio a disco permette di gestire qualsiasi tipo di spessore e geometria.
Quello a cesoia è indicato per le linee dritte e gli spessori sottili/medi; è sconsigliato nel caso di linee ricurve e spessori elevati.
Costi e produttività
La tecnica a cesoia ha costi più bassi di quella a disco, ma non sempre da sola è sufficiente.
Per le lavorazioni personalizzate dei metalli e che necessitano di standard superiori in termini di precisione è meglio optare per la tecnica a disco.
Tabella comparativa: quando scegliere il taglio a cesoia o a disco
Parametro | Taglio a cesoia | Taglio a disco |
precisione | media | eccellente |
velocità | ottima | media |
materiali | tutti, eccetto quelli fragili | qualsiasi materiale |
applicazioni | solo linee dritte | su ogni tipo di geometria |
spessori | sottili e medi | tutti |
costo | contenuto | maggiore |
sicurezza | alta | alta, purché il personale sia adeguatamente formato |
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